L'Analisi bioenergetica è una psicoterapia a mediazione corporea.
Fu messa a punto a partire dagli anni '50, negli Stati Uniti, grazie all'opera di Alexander Lowen, medico e psicoterapeuta, e affonda le sue radici nell'analisi del carattere di Wilhelm Reich.
Nell'analisi bioenergetica si dà una lettura del significato globale dell'armatura caratteriale del paziente, ossia del suo modo di stare al mondo, della sua visione della vita e delle sue resistenze al cambiamento, partendo dal presupposto che l'armatura caratteriale sia una struttura difensiva nata perché funzionale alla sopravvivenza psicologica e talvolta anche fisica del bambino. Nell'esperienza individuale, ognuno di noi, nel corso della prima e seconda infanzia, ha dovuto rinunciare alla parti di sé che non erano promettenti per la sopravvivenza e rinforzare quei tratti a cui l'ambiente circostante rispondeva positivamente; in questo modo la spontanea vitalità dell'organismo è stata addomesticata dall'ambiente e l'individuo è stato delegittimato nel proprio sentire e agire.
In analisi bioenergetica un concetto di base è quello dell'identità funzionale mente/corpo: quello che avviene nel corpo e quello che accade nella mente sono funzionalmente corrispondenti, per cui vi è anche un'identità funzionale tra blocchi emozionali (emozioni non concesse dall'ambiente e, di conseguenza, difensivamente rimosse) e tensioni muscolari (che servono proprio a non sentire quelle emozioni).
L'immagine descrive bene come l’organismo umano funzioni come un tutto ed i versanti psichico e somatico siano solo funzioni apparentemente indipendenti ma di fatto strettamente correlate della funzione energetica globale.
Fu messa a punto a partire dagli anni '50, negli Stati Uniti, grazie all'opera di Alexander Lowen, medico e psicoterapeuta, e affonda le sue radici nell'analisi del carattere di Wilhelm Reich.
Nell'analisi bioenergetica si dà una lettura del significato globale dell'armatura caratteriale del paziente, ossia del suo modo di stare al mondo, della sua visione della vita e delle sue resistenze al cambiamento, partendo dal presupposto che l'armatura caratteriale sia una struttura difensiva nata perché funzionale alla sopravvivenza psicologica e talvolta anche fisica del bambino. Nell'esperienza individuale, ognuno di noi, nel corso della prima e seconda infanzia, ha dovuto rinunciare alla parti di sé che non erano promettenti per la sopravvivenza e rinforzare quei tratti a cui l'ambiente circostante rispondeva positivamente; in questo modo la spontanea vitalità dell'organismo è stata addomesticata dall'ambiente e l'individuo è stato delegittimato nel proprio sentire e agire.
In analisi bioenergetica un concetto di base è quello dell'identità funzionale mente/corpo: quello che avviene nel corpo e quello che accade nella mente sono funzionalmente corrispondenti, per cui vi è anche un'identità funzionale tra blocchi emozionali (emozioni non concesse dall'ambiente e, di conseguenza, difensivamente rimosse) e tensioni muscolari (che servono proprio a non sentire quelle emozioni).
L'immagine descrive bene come l’organismo umano funzioni come un tutto ed i versanti psichico e somatico siano solo funzioni apparentemente indipendenti ma di fatto strettamente correlate della funzione energetica globale.
Le tensioni muscolari
croniche rappresentano la controparte fisica di conflitti psichici,
attraverso di esse i conflitti si strutturano nel corpo sotto forma di
restrizione del respiro e limitazione della motilità. Si tratta di
tensioni che si sviluppano lentamente e simultaneamente alla formazione del carattere. Il loro cronicizzarsi fa sì che diventino parte
inconsapevole della struttura corporea e del modo di essere di ognuno.
A livello psichico ci irrigidiamo in una visione del mondo che, strutturatasi precocemente, produce quella che viene definita "profezia autoavverantesi" che ci imprigiona nella ciclica ripetizione delle esperienze.
In terapia l'obiettivo primario è quello di ristabilire il libero movimento dell'energia del corpo, intervenendo in modo mirato sui blocchi energetico/emozionali riscontrabili a tre livelli: a livello psichico, a livello emozionale e a livello fisico, al fine di poter recuperare possibilità esistenziali inesplorate o precocemente abbandonate.
Nella terapia il
lavoro sugli aspetti fisici si combina sempre con la comprensione
analitica del carattere, da cui il nome di Analisi Bioenergetica.
"Per un paziente è
altrettanto importante conoscere l’origine dei suoi conflitti quanto lo è
acquistare consapevolezza di sé attraverso l’attività corporea. I due
approcci devono essere sintonizzati tra loro perché la terapia sia
efficace. Tutte le modalità psicoanalitiche e psicoterapeutiche vengono
utilizzate nella terapia bioenergetica per favorire la comprensione e
l’espressione di se stessi. Questo include l’interpretazione dei sogni e
l’elaborazione della situazione di transfert" (Lowen)
Il concetto più innovativo introdotto da Lowen e che contraddistingue l’analisi
bioenergetica è il "grounding" (traducibile come "avere i piedi sulla terra", radicamento), nato dalla constatazione di come fosse difficile mettere in pratica nella vita quotidiana le conquiste personali raggiunte in terapia.
Il radicamento nel proprio corpo e nella realtà, acquisito attraverso un'esplorazione di sé in qualità di testimoni imparziali, conduce verso una consapevolezza esperienziale, e non solo mentale, di sé e dell'ambiente. Avviene quindi un passaggio dall'idea che abbiamo di noi stessi e della realtà all'esperienza che ne facciamo stando in ascolto di ciò che succede in noi.
In questo processo di contatto profondo con se stessi, i pazienti, oltre alla posizione sdraiata, funzionale a raggiungere esperienze di tipo regressivo, sperimenteranno anche il lavoro di indagine psicocorporea sulla propria capacità di stare in piedi e di muoversi nell’ambiente che fa parte della loro attuale condizione adulta.
Il radicamento nel proprio corpo e nella realtà, acquisito attraverso un'esplorazione di sé in qualità di testimoni imparziali, conduce verso una consapevolezza esperienziale, e non solo mentale, di sé e dell'ambiente. Avviene quindi un passaggio dall'idea che abbiamo di noi stessi e della realtà all'esperienza che ne facciamo stando in ascolto di ciò che succede in noi.
In questo processo di contatto profondo con se stessi, i pazienti, oltre alla posizione sdraiata, funzionale a raggiungere esperienze di tipo regressivo, sperimenteranno anche il lavoro di indagine psicocorporea sulla propria capacità di stare in piedi e di muoversi nell’ambiente che fa parte della loro attuale condizione adulta.
Questo processo implica un ampliamento della nostra capacità di tollerare quelle emozioni che non vorremmo provare, al fine di diventare persone più fluide, in grado di assumersi la responsabilità dei propri vissuti e con un maggiore grado di libertà e di piacere nelle proprie vite.
Monica Scaglione P.IVA 08752920010 C.F. SCGMNC76H47B594A
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